Fermati, vivi: Peter Wohlleben sulla panchina gialla

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Quando si pensa all’idea di fermarsi, cosa c’è di meglio di una bella passeggiata rilassante nei boschi?

L’ex guardia forestale Peter Wohlleben, autore del libro La Vita Segreta degli Alberi, edito da poco da Macro, ha fatto delle passeggiate dei boschi e del fermarsi ad ascoltare ciò che gli alberi hanno da insegnarci la sua missione di vita.

Peter sostiene che, fermandosi ad ascoltare con attenzione i segreti che le piante ci raccontano quando le lasciamo crescere in libertà nel loro habitat, potremmo scoprire cose sorprendenti.

Gli alberi, dice Wohlleben, sono esseri viventi a tutti gli effetti, si strutturano come una vera comunità e si sostengono nei momenti difficili. Si occupano a vicenda dei piccoli e degli anziani.

Sembra incredibile. Gli abbiamo fatto qualche domanda per approfondire.

Peter, nel tuo libro parli di alberi come esseri sociali e che possono stringere amicizia. Cosa intendi esattamente?

Il faggio, per esempio, è un albero che possiede un forte senso del sociale, ma solo con i suoi simili.
Tempo fa, in una delle vecchie riserve di faggi nel mio distretto, ho notato delle strane pietre ricoperte di muschio.

Ma non erano affatto sassi, perché sotto il muschio c’era della corteccia, e cosa straordinaria… lo strato sotto era verde! Questo poteva significare solo che quel pezzo di legno non era morto, nonostante il tronco doveva essere stato abbattuto tra i 400 e i 500 anni prima.

Com’era dunque possibile? Il faggio stava ricevendo sostegno nutritivo dagli altri alberi vicini, in particolare attraverso le loro radici. Se non è un chiaro segno di amicizia e socialità questo…

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